Sincronicità

E’ tutto così semplice
Si, era così semplice
È tale l’evidenza
Che quasi non ci credo
A questo serve il corpo: Mi tocchi o non mi tocchi, Mi abbracci o mi allontani, Il resto è per i pazzi.

Patrizia Cavalli
Pigre divinità e pigra sorte

IL RESTO E’ PER I PAZZI

Sapete che cos’è un evento sincronico?
Un evento sincronico è quando un’immagine inconscia, diretta o indiretta, sotto forma di visione onirica, idea improvvisa o presentimento segue o avviene in concomitanza con un fatto oggettivo, che coincide significativamente con quel contenuto.
Al di là di questa teoria è vero che se si inceppa la fotocopiatrice mentre stiamo fotocopiando un testo importante o buchiamo una ruota in autostrada, abbiamo due possibilità, la prima è di accusare qualcuno, anche noi stessi, per trascuratezza e negligenza e quella è la teoria della causa e il suo effetto. La seconda è di cercare una interpretazione a quell’accadimento.
Questa seconda scelta, non so come la vogliamo chiamare, ci fa stare meglio e alla lunga permette ad eventi sincronici di far capolino nella nostra vita.

Eventi sincronici che andranno ad arricchire così la nostra vita interiore.
Però, non è così facile come sembra perché quando gli eventi ci sovrastano diciamo che la vita interiore è un lusso per chi ha tempo da perdere o per chi, invece, ama isolarsi dal mondo e non affrontare la vita reale.
Secondo questo pregiudizio gli uccelli, i fiori, gli alberi fanno solo perdere tempo a chi dovrebbe avere solo occhi per i fogli di calcolo.
Eppure in quei momenti dovremmo inspirare forte lasciar perdere l’Economia e credere nella nostra vita interiore.
Victor Frankl uno psichiatra austriaco che sopravvisse ad Auschwitz e a Dachau ha scritto un libro su quella esperienza. Il libro si intitola: Uno psicologo nei lager ed è un manuale che aiuta ad affrontare le sfide più buie della vita. Traendo insegnamento dalle strategie adottate dai prigionieri angosciati dalla disperazione e dalla perdita di senso che provavano in quei campi di prigionia. Ecco; se esistevano delle strategie efficaci in quei luoghi ce ne saranno di sicuro anche per noi che viviamo una vita bene o male: “normale” e a volte anche un po’ noiosa.
Una delle cose che Victor scoprì era che i prigionieri sviluppavano un particolare senso di connessione tra la loro vita interiore e il mondo naturale, e che la brutalità dell’esistenza quotidiana rendeva la capacità di interiorizzazione più intensa. I prigionieri che vivevano più a lungo erano quelli che facevano tesoro di quella intensità.
Nel suo libro racconta un evento sincronico: Frankl era stato separato dalla moglie Tilly e sapeva che non l’avrebbe mai più rivista, ricorda , però, che una mattina all’alba, sotto un cielo grigio si era perso nei ricordi della moglie. Provava una sensazione intensa come se lei fosse lì con lui, come se quasi potesse toccarla.
Nel momento in cui questa sensazione era al culmine dell’intensità, un uccello volò accanto lui, si posò a terra e lo guardò.
Forse tutto questo era solo, roba da pazzi.
Ma Victor Frankl sopravvisse grazie a questo.

Uno Psicologo nei Lager

Viktor E. Frankl

Related Posts